L’onda della vita
è prepotente assai
mentre s’arrotola in te
con l’impeto di forza
attenuante assai di ritmo
allorquando sei strumento
oppure riesci ad accomodarti
con la filosofia appresa
dal farti male…tante volte
dal gioire tanto…tante volte.
Assuefarsi all’abbandono
in quella ritmica pienezza
sembra migliorare lo spasmo
quando l’onda è forte
e ti sconquassa d’energia
mentre l’afferri in pieno
e la paura è solo sintomatica
d’un voler vivere comunque.
Per un attimo è dappertutto
quell’acqua viva d’impeto
che vorrebbe espander morte
con la semplicità d’esser successiva
a quel proseguo di desiderare
la vita sempre pronta ad invitare
l’intensità di te stesso mai arreso
quasi a sfidare ancora
quell’onda capricciosa di portento
per l’intenso invece che produce
nel desiderare proprio l’onda
che arriva e tu…hai imparato… (761)