Mi chiedo quanto d’ognuno
…è amore
in un’epoca di sopravvivenza
..come oggetti
uguali a..quelli che si va a procurarsi
..siamo noi stessi oggetti.
La necessità di stare a galla
comunque e..dovunque
imparando ogni giorno
ad essere..mezzo
rende l’uomo perduto.
Nel privato delle mura
si lascia la guerra
delle vittime..delle uccisioni
quasi mai si posa il cuore
quasi mai si lasciano le armi
e..anche nel privato s’uccide.
Si uccide se stesso
si uccide chi è con noi
si è vigliacchi per abitudine
come..fosse quella la regola
…non pensare
ma.. affinare di sè il non pensiero
…non dare
solo perchè non si ha nulla da dare
…non amare
per quella macabra realtà che..
ci rende schiavi di cose
e..noi stessi cose.
E’ piangere il mio
nella pena di sentire
quel chiacchiericcio universale
che rende me..un’astronauta
stralunata di questa verità
e..vorrei sparire
e..piangere d’amaro…
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