Coercitivamente s’inventa vita
…quasi a giocar con il Sacro
di quella rappresentazione
simbolo di cio’ che ti sembra d’essere
mentre cerchi poi…d’esistere
…nella dissolvenza del tempo
…nella caducita’ dello spazio
…nella misura d’un ovvieta’ inesistente
perche’ provi a vivere…senza vivere
diviso a meta’ su tutto
…tra cio’ che sei e che…non ti rappresenta
…tra cio’ che vorresti e che…non prendi
…tra cio’ che pensi e che…ti dissolve.
Unione delle scelte diventa vita
quasi a pretendere dalla recitazione
quel senso profondo del tuo mondo
pur fatto da un senso personale
taciuto da tutti per reticenza
mentre il dolore della divisione
arranca dentro disperato
quasi che il respiro…cosi’ sintomo
diventasse rantolo di sgomento
perche’ non appartieni neanche a te
illustre sconosciuto che…non hai coraggio
di girare in fretta il tempo nello spazio
rallegrato dall’amore non dal dolore
mentre appartieni a te stesso per un po’
…il tempo di una vita
…il tempo di decidere non pensando
che…la tua anima e’ cio’ che restera’…
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