Il mare spendente
e..la neve laggiù sulle montagne
mentre i gabbiani vibrano
..sento le voci loro
e..seguo il suono
rapita..dimentico
non appartengo
..sono volo.
Mi tuffo in picchiata
quasi a volere la morte
tanta è l’energia di me
..quasi impazzita
di un dolore esistenziale
dove devo scappare
per riprendere sembianza d’altro.
E’ paura..è chiusura..è dolore
come se non fossi più io.
Vorrei riprendere me
sapendo che ho capito
ma so che non è vero
non si capisce niente
quando siamo umani è la pazzia
quella che governa di noi
è quel non fare mai ciò che siamo
e..se non siamo che nulla
non bisogna fare nulla.
Aspettare la morte nella vita
mentre moriamo ogni giorno
e..non si sa e si fugge.
E’ meglio che diventi gabbiano
e..mi tuffi arrabbiata nel dolore
quello mio e..del mondo..
(1985)