Puntare una sveglia
decidendo un orario
…di partenza …d’un giorno
sembra un gesto di normalità
che fa invece riflettere assai.
Rompere un ritmo naturale
per compiere ciò che non è naturale
per programmi di decisioni
che non dovrebbero alterare
ogni naturale accadimento.
Programma da svolgere
regole imposte da statico
…non pensare per vivere
…non vivere per essere
e tutti…appassionatamente dormienti
circoliamo a continuare danni
senza volontà alcuna
di spezzare schemi antichi
fatti di senso del dovere
fatti di divieto assoluto
fatti di aggregazione d’uguaglianza
senza rispetto verso la naturale onda
quella vivente d’altro
in quell’uguale mai uguale
in quell’intensità mai la stessa
in quella ritmicità mai compresa.
E’ troppo difficile perdersi
dietro l’oltre nascosto
che pur non è puntare una sveglia
per essere presente all’uguale d’appello
fuggendo dal tempo vero
misura d’altro perchè…
(559)