Quanti viaggiatori strani
su questo mondo
quanto non accorgersi
del gioco che è lì…la vita.
La furbizia dovrebbe essere
…cercare di recitare
il meno possibile
…svendere il minimo di sè
…rubarsi il reale che è tuo
come un ladro…rubare
…da tutta una commedia
il personaggio adattabile
…alla propria natura
per sembrare…per lo meno
quando viviamo..più realistici
in modo tale che alla fine
…alla chiusura del sipario
quel che ti meriti è il giusto
…o petali…o pomodori
ed avere la grandezza
d’inchinarsi alla stessa maniera
per i petali…quanto sei bravo
per i pomodori…quanto hai barato.
Il rischio è la pedina del gioco
quando senti…quanto sei preso
nel gioco assurdo delle parti
quando vivi…dentro la commedia
con piena consapevolezza e…sai
…esprimere di te il meglio
condividendo in pieno ciò che è lì
riuscendo talmente a vivere
…dentro il personaggio
che davvero è se stesso
e..gli applausi e..i petali
sono tutti per te.
Il rischio di essere abbruttito
dalla parte che reciti
rende l’idea
di quanto si cede di noi stessi
allorchè cediamo al beneplacito
nei valori assurdi della popolarità
perchè…quegli applausi
fanno di te il burattino felice
d’un burattinaio fasullo
e…all’improvviso se ne accorge
…il pubblico lancia pomodori
perchè sei stato non vero.
Eri personaggio facile
vestivi malamente nell’amore
nell’odio..nelle espressioni di te
e allora…resta solo
…tutta la tua tristezza
come un clown vai a struccare
cercando di pulire il viso
rendendolo umano
ma…gli occhi parlano
e…sono così profondamente tristi
che non incanti nessuno
neanche te stesso…caro… (1182)
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